Sia detto senza retorica: le sconfitte, soprattutto certe sconfitte, aiutano a crescere. E danno la misura di ciò che si è fatto e, se prese dalla giusta prospettiva, mostrano la strada da percorrere.
Dopo l’allenamento immediatamente precedente l’ultima partita, Roberto Maranelli si lamentava dell’inattività forzata dovuta alle vacanze pasquali. Giustamente diceva ” Il non aver lavorato come solito ci penalizzerà. Per ottenere risultati da questa età in avanti è necessario faticare. Se non si rispettano i carichi di lavoro è come non aver fatto niente”. Ad onor del vero questo in campo si è visto e, non dimenticando che non si tratta di professionisti, abbiamo notato una squadra avversaria più pronta sotto ogni punto di vista. Ne è scaturito un incontro in cui la distanza fra le compagini è stata chiara ma comunque non netta. Si ha avuta la sensazione che mancasse quel poco per far combattere i nostri ragazzi ad armi pari, e tutto ciò è ben sintetizzato dal coach. Ecco le sue parole.
” Abbiamo avuto un bel confronto nel primo allenamento dopo la partita. Devo dire che apprezzo il fatto che, anche se in paese c’erano le giostre, i ragazzi abbiano avuto voglia di allenarsi. Peccato per la chiusura della palestra in concomitanza con le vacanze di Pasqua, sennò avremmo potuto lavorare meglio. Assieme abbiamo capito cosa non ha funzionato in partita, ed è stato bello sentire i ragazzi fare autocritica e cercare di capire i propri errori. Abbiamo pagato a caro prezzo la scarsa aggressività e concesso troppi rimbalzi sia in attacco e ancora di più in difesa, che ci ha fatto soffrire di troppe palle vaganti nella nostra metà campo. Sicuramente molte anche le palle perse, che hanno permesso a loro alcuni canestri in transizione che hanno spaccato la partita, dando il via ad un parziale che non siamo più riusciti a colmare. Dovremo intensificare il carico durante gli allenamenti per risolvere questo ed altri problemi e tutto ciò passa anche dal capire che dobbiamo avere più fiducia nei nostri mezzi, ognuno è in grado di dare il proprio contributo alla squadra. Squadra che deve essere anche più unita nei momenti di difficoltà durante una partita e la fiducia oltre che ogni ragazzo deve avere in sé stesso va assolutamente riposta anche nei compagni. Vittoria o sconfitta è sempre la squadra nel suo insieme che va giudicata”.
Tutto questo è assolutamente condivisibile, se è vero che la pallacanestro è sport in cui la squadra è praticamente tutto. Qui nessuno vince o perde da solo, per cui migliorare il giro palla, come aiutarsi a vicenda in fase difensiva, costituiscono le armi principali a nostra disposizione per fare una buona pallacanestro. Chissà se fossero riusciti a giocare di più come nell’ottimo ultimo quarto come sarebbe finita, ma sono inutili speculazioni. Anche noi, come il coach, vogliamo dire che apprezziamo lo sforzo che fanno questi ragazzi per migliorarsi, e pazienza se si perde, quando troveranno il modo giusto per superare i propri difetti potranno fare grandi cose.