Torniamo a scrivere della squadra Under15, quasi esattamente un mese dopo, in occasione della partita di ritorno disputata contro la Trottola Porretta. Se nella forma il finale è identico all’andata, con i nostri che si impongono, nella sostanza le cose sono diverse.
Prima di arrivare qui è comunque utile fare un passo indietro. Fra le due gare con Porretta ci sono stati altri due incontri, uno in trasferta e uno in casa, accomunati purtroppo dal fatto di essere due sconfitte. Anzi di più. Sconfitte nette. Con pochi punti a referto e un vistoso calo negli ultimi due quarti, cose che hanno spinto coach Alan Carboni a un’attenta riflessione. Perché se è vero – come è vero – che sia Pgs Bellaria che Pallacanestro Budrio sono superiori a Porretta, questo non giustifica le proporzioni e la modalità delle sconfitte.
Durante una chiacchierata a fine dicembre, il coach ci ha detto: “Se devo essere sincero, quel che è successo lo trovo parzialmente inspiegabile. Il calo nella seconda parte dei match mi ha sorpreso, e non credo sia imputabile ad un semplice fattore fisico. Anche perché sotto il profilo atletico abbiamo ben lavorato. Detto ciò, propendo per un problema di attitudine e di tenuta mentale sulla lunga distanza. Il vuoto di concentrazione e spirito di sacrificio si paga in termini di intensità.”
E, aggiungiamo noi, porta come diretta conseguenza la crescita degli avversari, più capaci di restare dentro alla partita.
Rimboccatosi le maniche, Carboni ha pianificato allenamenti anche durante la pausa natalizia, con particolare attenzione proprio alle caratteristiche di Porretta, e cercando di colmare qualche lacuna. Positivissima la presenza dei ragazzi anche nel periodo di festa, cosa che ha permesso di trarre il massimo profitto dal lavoro extra.


Non staremo qui a raccontare la partita ( fra l’altro benissimo diretta dall’arbitro Falchieri Elisa), che ha visto i nostri sempre davanti, dalla palla a due alla sirena finale. Alla fine il distacco è stato addirittura un po’ troppo severo per Porretta, che, lo dobbiamo ricordare, ha pagato tantissimo l’evidente inferiorità fisica e anagrafica. Però ciò che volevamo lo abbiamo ottenuto. Se c’è la possibilità di dominare bisogna farlo. A prescindere dagli interpreti, il nostro gruppo di ragazzi deve essere come un’orchestra in grado di suonare anche se cambiano i musicisti. Chiunque sia convocato deve essere in grado di fare il proprio, perché da noi funziona che tutti hanno la possibilità di giocare, e non solo la bravura, ma soprattutto l’impegno fanno guadagnare posizioni agli occhi del coach. La prova del nove ci sarà subito. Sabato 16 alle 17,30 partita di ritorno con il Pgs Bellaria sempre fra le mura amiche. Non vediamo l’ora.
Timothy Fini